Benedetti e Bonvecchio traditi dall’emozione
Poteva essere il loro campionato italiano ( e in effetti lo è stato comunque), giocavano in casa: ma forse è stato proprio questo a ostacolarli. Giordano Benedetti e Norbert Bonvecchio, gli aquilotti in gara ai Campionati Italiani Promesse e Juniores a Bressanone, erano e sono atleti da podio, da oro verrebbe da dire, favoriti perché beniamini di casa, con tanto di folto pubblico al seguito, appassionato del loro talento. Ma la tensione abbinata all’inesperienza (18enne uno, poco più che ventenne l’altro) ha reso pesante il passo, e debole la caviglia.
Giordano era atteso sabato per la gara degli 800m, la sua gara. Dopo un ottimo inverno, era stato fermi mesi per infortunio. Ma aveva ripreso subito bene, 50”87 sui 400m ai societari, e con qualche ripetuta, esce un 1’51”80 al Marzola ’80. Le premesse c’erano tutte:c ‘era l’allenamento;c’era la testa; la motivazione, la concentrazione-e l’emozione: che appesantisce il passo di Giordi gli ultimi 200m, quelli in cui si decide tutto, in una gara condotta in maniera fin troppo tattica (un passaggio poco sotto il minuto al primo giro). Poteva essere la sua gara, è dotato di finali forti,e gli avversari lo temono per questi. Sabato però hanno potuto regnare indisturbati: vince Scapini in 1’54”38 (ma ha già fatto, nel 2007, 1’5120), secondo Crespi (1’54”81), terzo Molfetta (1’55”79), quarto Benedetti in 1’56”18. Ora la testa va al minimo per gli Europei di categoria, il sabato brissinese è solo una giornata storta.
Norbert come Giordi esce da un ottimo inverno, concluso con il titolo italiano del giavellotto nei Campionatoi invernali (66.56). Il venerdì, giorno della gara del giavellotto, è però funestato da un’incessante pioggia.L’attrezzo vola a 62.7, vale l’argento. Un risultato prestigioso, che però non soddisfa Bonvecchio, abituato a ben altre misure (67.24 al Quercia d’oro). Decide di riprovarci sabato con l’alto, saltò 2.05 al Marzola ’80. Arrivano in quattro in finale, ma questa volta lo tradisce il piede: all’ultimo tentativo a 2.11si infortuna alla caviglia, non riesce a dare la spinta, e colpisce con il capo l’asticella. Tanta preoccupazione a bordo pedana, accorrono i medici, il padre-allenatore Sergio attende con lo sguardo preoccupato. Rimane un quarto posto, e soprattutto l’augurio per un subitaneo recupero a un atleta capace di una crescita agonistica vertiginosa negli ultimi anni- e a Bressanone è comunque un buon 2.09, gli sfugge il bronzo per un nullo di troppo a 2.06. Siamo solo a metà giugno, Giordi e Norbert lo sanno bene: e con fiducia si ragiona già sui prossimi appuntamenti. Fermo restando che sono nei primi quattro, e nei primi due d’Italia-scusate se è poco.