Meno un mese ai Campionati Italiani sul Bondone
Meno un mese alla seconda prova dei Campionati Italiani di Corsa in Montagna organizzati dall’Atl. Trento cmb sul classico percorso del Monte Bondone: il 18 luglio i più forti d’Italia si sfideranno in terra trentina. Parte anche l’operazione “We want you”: attendiamo la massiccia adesione di volontari, invitati a mettersi in contatto con la segreteria (segreteria@atleticatrento.it, 0461/342180).
Le ultime esperienze in ambito logistico risalgono al (recente) 2008: i Campionati Italiani a Staffetta di Povo e i Camionati Italiani di Corsa in Montagna Lunghe distanze di Civezzano, successi conseguenti a un’attività pluridecennale.
Ricordando Povo 2008…
“Povo ha registrato i successi della Forestale ma anche quelli degli aquilotti. E’ la Forestale infatti la grande protagonista nella staffetta strutturata su due frazioni da 5,3 km per le donne, tre da 8, 5, per gli uomini, che arrivavano fino alla Cima del Monte Celva. Una gara in grande spolvero al maschile, in barba a una composizione insolita che vede i protagonisti di oggi affiancati a un nome illustre degli anni ’80, Lucio Fregona (campione mondiale nel 1995), che dalla squadra B della Forestale è passato alla squadra A per dare man forte a Marco De Gasperi (6 titoli mondiali in tasca) ed Emanuele Manzi (argento ai mondiali 2001), in pratica l’attuale élite della corsa in montagna in Italia e al mondo.
Tra le donne, invece, la Forestale provvede a un colpo di scena: non in gara, ma prima. Partivano come grandi favorite Rosita Rota Gelpi e Maria Grazia Roberti, ma la prima ha dovuto dare forfait all’ultimo e la seconda si è trovata dunque orfana della compagna e ha corso a titolo individuale. Vittoria dunque per le ragazze della Valbrembana, Elisa Desco (anche valida maratoneta: 2h36’’54, allenata da Massimo Magnani) e Vittoria Salvini, che in questo modo ripetono il titolo del 2007, conquistato in autunno al Trofeo Vanoni. Peccato per la Forestale: la Roberti ha fatto il terzo miglior tempo di frazione, a soli 8’’ da una convincente Salvini (miglior tempo assoluto a Mateja Kosovelj, che però non rientra nella classifica del campionato tricolore). Secondo posto per l’Atl Brugnera appunto con la Kosovelj e Lavinia Garibaldi, fuori classifica, terza l’Atl. Valcamonica, soprattutto grazie a Cristina Scolari quarto miglior tempo assoluto. Stupisce la squadra di casa, quarta assoluta e terza dunque nel Campionato italiano: grazie a una frizzante Francesca Iachemet (quinto tempo assoluto) e a Lorenza Beatrici ripetono il bronzo già conquistato nel 2007. Le squadre B, C, D sempre della società organizzatrice provvedono alla vittoria per società, e il Trofeo cmb va dunque alle donne di casa.
Sesta l’altra squadra locale, il Gs Valsugana con Tiziana Di Sessa e Barbara Tava (rispettivamente, 17. e 12. assolute): giungono seconde, grazie alle squadre B, C e D (anche loro schierano infatti 4 squadre), nella classifica per società.
Tornando agli uomini, il miglior tempo assoluto è di Bernard Dematteis (Podistica Valle Varaita), che precede di 8’’ un Marco De Gasperi che da terzo frazionista con ampio margine sulle altre squadre ha potuto rilassarsi sul finale. De Gasperi è l’attuale enfant prodige della disciplina, campione mondiale anche nel 2007 ad Ovronnaz (Svizzera).Terzo tempo assoluto quello di Marco Gaiardo, del G. S. Orecchiella, ex portacolori dell’Atl. Trento cmb e campione europeo nel 2003 proprio in Trentino sul Bondone, e infatti il G. S. Orecchiella giunge terzo nonostante un Gabriele Abate al rientro da infortunio (terzo staffettista Alberto Mosca), conquista però l’argento nel campionato tricolore perché la seconda squadra, l’Atl Brugnera, schiera oltre all’orientista Mamleev e l’ex-pistard Eduard Lahner Mitja Kosovelj, quarto miglior tempo).
Aquilotti: nel segno della tradizione. Conquista il settimo posto una staffetta composta dallo specialista di orienteering Carlo Rigoni, 28. tempo, don Franco Torresani (24. tempo), e Antonio Molinari. Un capolavoro, considerando che una formazione non troppo dissimile fu schierata nel 1998 (Marco Rosso al posto di Rigoni, argento), nel 2001 (Gaiardo al posto di Rigoni, argento), nel 2002 (Gaiardo-Torresani-Molinari, argento) e nel 2005 (con Gerd Frick, bronzo). Torresani è rientrante dopo un lungo stop per infortunio al ginocchio, e si dice soddisfatto, Molinari, che in archivio ha un titolo mondiale (Telfes 1996) e svariati titoli europei ed italiani, non perde un colpo e ancora si divide con successo tra ciaspole e corsa in montagna.
Il Trofeo Cassa rurale, riservato alla miglior società maschile, va all’Atl. Valli Bergamasche, soprattutto grazie a Mauro Lanfranchi (ottavo tempo) e Massimiliano Zanaboni (nono tempo).
Giornata più che positiva che anche grazie alle favorevoli condizioni climatiche ha registrato un’ ottima prestazione logistica e regalato emozioni ai Trentini che come già negli anni ’90 hanno potuto ospitare nella propria terra una gara tricolore di una disciplina prestigiosa come quella della corsa in montagna.
Una disciplina che l’Atletica Trento cmb ha deciso di promuovere su più livelli: su quello tecnico, organizzando, in collaborazione con l’Associazione Amici della Corsa in Montagna, un convegno; su quello promozionale, programmando un’attività didattica rivolta alle ultime classi delle scuole elementari.
Il convegno. La domanda a monte di tutto era (ed è): Quali sono gli scenari futuri della corsa in montagna? Ne hanno discusso Raimondo Balicco (direttore tecnico della nazionale di corsa in montagna), Massimo Magnani (membro della commissione cross e corsa in montagna della IAAF), Giorgio Bianchi e Paolo Germanetto (rispettivamente, presidente e vicepresidente dell’Associazione Amici della Corsa in montagna). Queste le tematiche individuate: “C’è ancora un futuro per la corsa in montagna?” (Bianchi); ”Quali prospettive future di crescita del movimento in ambito nazionale o internazionale?” (Balicco); “Una forte attività di promozione necessaria per un rilancio complessivo della specialità” (Germanetto); “Un progetto di innovazione per la corsa in montagna del futuro” (Magnani). Moderatore è stato Giovanni Viel, dal pubblico sono intervenuti Antonio Molinari, don Franco Torresani, e molti altri protagonisti della disciplina.
Il 20 maggio invece l’Atl. Trento cmb ha organizzato un incontro tra i bambini delle Scuole elementari Moggioli e i campioni trentini della disciplina (Antonio Molinari, Antonella Molinari, le gemelle Gaddo, don Franco Torresani). La società si è impegnata a favorire la preparazione dell’incontro (preparazione proponibile in una lezione, al massimo due, in modo da non appesantire il carico didattico e progettuale già consistente alla fine dell’anno scolastico) e ha fornito il materiale in riferimento ad alcune aree tematiche: a) il Monte Celva e le zone circostanti sul piano geografico e/o ambientale e/o paesaggistico, b) il Monte Celva e le zone circostanti sul piano storico, c) la corsa in montagna, d) i campioni del passato della corsa in montagna, e) i campioni del presente, tra questi quelli presenti il 20 maggio. Il materiale fornito comprende testi, foto, immagini, e, in riferimento agli ultimi due punti, interviste, schede, curricula sportivi, foto. L’incontro si è articolato nella forma di un breve intervento degli atleti invitati, cui sono seguite le domande dei ragazzi stessi, più uno spazio finale (circa dieci minuti) riservato agli autografi. Nel frattempo venivano proiettati i filmati dei Campionati Europei che l’Atl. Trento cmb ha organizzato nel 2003.
Quasi duecento, i bambini, tutti pieni di domande e di curiosità nei confronti di Antonio Molinari (campione mondiale 1996), don Franco Torresani (maglia azzurra corsa in montagna 1998), Antonella Molinari (campionessa italiana negli anni ‘80) e Rossella Gaddo (vincitrice, assieme alla sorella gemella Gemma, del titolo italiano staffetta di corsa in montagna alla fine degli anni ‘80). I bambini indossavano la maglietta della manifestazione fornita dalla società e sventolavano entusiasti la bandierina tricolore, un’occasione per Giorgio Torgler per porre l’accento sull’importanza di un approccio ludico allo sport in età infantile, e per Silvano Grisenti di richiamare l’attenzione sulla storia individuale dei campioni presenti, sulle loro paure, le loro emozioni, le loro vittorie, il loro rapporto con lo sport e con la montagna.”