Al Trofeo dei Lanci lo show di Lingua
Sesta prestazione mondiale stagionale per il martellista Marco Lingua: al Trofeo di Lanci di sabato 22 aprile è subito show. Al campo scuola trentino l’atleta delle Fiamme Gialle non è certamente passato inosservato: esultando come sempre, ha mandato in visibilio il pubblico, memore delle sue performances televisive. Nel mondo dello spettacolo in senso stretto Lingua è d’altronde un habitué; gli appassionati ma anche i profani ne ricordano le erculee imprese su “Otto Millimetri”, edizione 1997: durante tre stagioni è stato una vera star della trasmissione, che anche grazie a lui era passata dalla seconda alla prima serata. Marco Lingua non è però solo grinta e carisma: è un colosso di 1m 76 di altezza per 118 kg di massa, dotato di grande forza. E infatti il lanciatore estroso ha un passato nel mondo della pesistica, dove è stato niente meno che campione italiano. Da ieri i martellisti di tutto il mondo hanno un pensiero in più: 77.10 non è misura da ridere- è da piangere, per chi credeva di dominare le rassegne iridate. Dietro di lui, il carabiniere Lorenzo Povegliano, campione europeo juniores (a Tampere, anno 2003, con 72,72 m con l’attrezzo di 6 kg), ha lanciato ieri 72.40: un abbisso, insomma, tra lui e Lingua.
E’ alto quasi due metri il vincitore del peso, che ieri ha siglato 18.29: Marco Dodoni, della Forestale, ha in realtà un personale di 19.85, ma il vento ha condizionato fortemente lo svolgimento di alcune gare. Persino i Titani che si aggirano nell’atletica dei lanci nulla possono contro Eolo. Che ha fortemente condizionato anche il secondo, Andrea Ricci, catanese. Il ragazzo della Libertas Catania ha lanciato 16.28.
La gara che tuttavia, per motivi strutturali, ha più sofferto le folate è stata quella del giavellotto: quella, insomma, in cui c’era grande attesa per il trentino Norbert Bonvecchio, aquilotto di nascita e tuttora in forza all’Atletica Trento CMB. Il giovane figlio d’arte-suo padre è l’allenatore Sergio Bonvecchio, fautore dei successi dell’azzurra Cinzia Dallona- ha appena vinto i Campionati Italiani Under 23 di giavellotto, ma se alla rassegna tricolore aveva lanciato un buon 66.56, ieri non è andato oltre i 62.74, cogliendo un secondo posto dietro al più esperto bolzanino Paolo Valt (66.24).
Il Disco è invece passerella di ‘matricole’: è del 1985 il vincitore, Fabio Vian, che lanciando poco sotto i 50 m si porta a casa il titolo. Alle vecchie guardie non resta che puntare alla classifica combinata, una sorta di tetrathlon che comprende Disco, Peso, Martello e Giavellotto. La vince Delli Carri Pellegrino, dell’Aeronautica, classe 1976: oltre alla forza, anche l’esperienza.(E. Franchi)
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