“Mezza” di Merano, la sorpresa è Francesco Bazzanella
Si chiama Francesco Bazzanella la sorpresa alla mezza maratona di Merano: il giovane fiemmese ha corso in 1h10’19” la mezzamaratona altoatesina di più antica tradizione, dando finalmente un avvio deciso alla sua stagione. Poco più che ventenne, iscritto all’Università (Lingue), Francesco ha preparato con discrezione la stagione invernale, correndo i cross senza scoprire le proprie carte, e domenica 29 aprile ha giocato il poker d’assi: un’ora e dieci su di un percorso che ha dato filo da torcere persino ai keniani. Il vincitore Nyabuthi non ha infatti saputo far meglio di 1h03”20, il secondo Rugut fu capace di un 59′ su altri percorsi. Bazzanella è sesto di categoria, settimo è un’altra bella speranza: Federico Segatta, promessa della corsa in montagna, potenziale erede dei nostri migliori camosci (1h11”35). Corre a tempo di record personale Luca Quarta, 1h11’43 per il leccese neotrentino, che conduce una gara prudente e in progressione. Gli fa compagnia per i primi chilometri, ma soffre poi il caldo l’ex-meranese Paolo Pedranz, 1h13’36”, un tempo su cui pesano anche le aspettative di chi corre in casa. Insieme a Segatta e Pedranz anche Marco Rosso è parte della squadra di montagna: corre sotto l’ora e diciassette in un periodo che comunque non è dei migliori per lui. Poco più di sei minuti dopo arriva la nostra prima donna: è Francesca Iachemet, settima assoluta, e sesta di categoria, in 1h22”57. Una conferma per l’atleta cembrana che, è il caso di dirlo, sembra proprio “born to run”: immune agli infortuni, i suoi passi calcano con disinvoltura la strada, la montagna, e la pista, realizzando in ogni campo prestazioni di ottimo livello. Nella gara vinta dalla Kaminkova in 1h15, giunge al traguardo ottava in un’ora e ventiquattro Roberta Bottura, da anni fedele portacolori dell’Atletica Trento CMB: trent’anni esatti di carriera podistica alle spalle non sembrano aver troppo inficiato la verve agonistica della maratoneta capace di correre in 1h18. Vittoria di categoria per un’altra maratoneta d’acciaio, l’inossidabile Rosalia Zanoner: con un tempo di poco superiore all’ora e trenta è la prova più convincente che non è mai troppo tardi per trovare gli stimoli giusti. (E. Franchi)